Fra i
primi romanzi di Oriani, No è considerato il più
bello e più complesso. La protagonista Ida è una ribelle che
va contro tutte le ipocrisie e le convenzioni. Calpesta
senza sensi di colpa chiunque attraversi la sua strada.
Nella sua scalata sociale riuscirà prima a diventare la
mantenuta del duca di Rivola e quindi sua moglie. Ida è
cosciente della sua forza e della sua intelligenza, tanto da
disdegnare le poesie amorose e i romanzetti, lei preferisce
leggere Machiavelli e Sofocle, Tertulliano e Sant’Ambrogio,
tra gli altri. Un personaggio femminile a tinte forti, una
donna irremovibile nel trovare solo in sé stessa la forza
per affrontare il mondo e il suo fiero ‘no’ ne è la prova
più evidente.
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Alfredo
Oriani (Faenza 1852 - Casola Valsenio, Ravenna, 1909) fu uno dei
più prolifici ed importanti scrittori italiani tra la fine
dell’ottocento e i primi decenni del novecento. Fu apprezzato, tra
gli altri, da Croce, Gobetti, Gramsci, Spadolini. Gli nocque, nel
dopoguerra, la sviscerata simpatia di Mussolini per la sua opera.
Per le tesi espresse nella saggistica politica, lo volle
discutibilmente considerare un precursore del fascismo, al punto da
promuoverne la pubblicazione dell’Opera Omnia e di volerla
curare lui stesso. L’opera di Oriani, ingiustamente messa in ombra
per troppo tempo, felicemente oggi viene riproposta.
Tra i suoi romanzi si ricordano:
Gelosia (1894), Vortice (1896), La disfatta
(1896), Olocausto (1902) e la raccolta di racconti La
Bicicletta (1902).
Tra la produzione saggistica: Fino
a Dogali (1889), La lotta politica in Italia (1892) e
La Rivolta ideale (1908).
Ritratto di Alfredo Oriani per gentile
concessione della
Fondazione Casa di Oriani,
Ravenna
www.fondazionecasadioriani.it
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